Umberto - Braccati dai tedeschi

Umberto a 20 anniUmberto Maretti è nato a Brescia il 17 febbraio 1921 da una famiglia borghese, proprietaria di un'azienda nel settore conciario. Dopo l'infanzia e l'adolescenza trascorse tra Brescia e le pianure modenesi, si trasferisce con la famiglia a Bologna, dove si iscrive all'università.
Costretto ad arruolarsi come Volontario Universitario, frequenta la scuola allievi ufficiali di Moncalieri e trascorre il periodo bellico presso la caserma di Lodi, da cui fugge l'8 settembre 1943 per riparare a Riccione, presso la casa di villeggiatura della propria famiglia. Qui vive nascosto per mesi nel sottotetto di un villino, fino alla rocambolesca fuga verso le linee alleate via mare a bordo di un moscone.
Nel dopoguerra, per rimuovere il dramma di quei giorni, ha scelto di non tornarvi più per moltissimi anni. Ora vive a San Lazzaro di Savena.

Potete ascoltare la voce di Umberto, nella pagina Estratti Audio, qui a fianco.
Durata dell'estratto audio: 2'49

UmbertoUmberto racconta dei mesi trascorsi a Riccione nel 1944, soldato allo sbando come il suo paese, cercando riparo dai tedeschi, dalla deportazione o peggio: il rifugio era un sottotetto, quello del villino dietro la casa di villeggiatura della sua famiglia; la difesa era una porta nascosta in un armadio a muro, dietro alle stoviglie da levare e rimettere per mezz'ora d'aria e di conforto ogni giorno; la compagnia era quella di altri due ufficiali, sempre stesi quanto lui per tutto il tempo, ed una bicicletta che si passavano tra loro e tra le cosce per sgranchirsi le gambe. Umberto ricorda un episodio, prima della liberazione: una spiata porta i tedeschi fino al piano inferiore, da un fessura gli occhi sul padre minacciato con una rivoltella affinché sveli il loro nascondiglio, poi un attimo improvviso di buio, i soldati che stanno per fare fuoco, l'impeto e l'istinto di uscire, gridare e consegnarsi, tenuto a freno dai compagni di sventura, appena in tempo perché la luce ritorni e li salvi tutti.

Che cosa accadde ai soldati italiani deportati dai tedeschi?
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