La Città Invisibile - La Seconda Guerra Mondiale, nel Mondo
La Seconda Guerra Mondiale - Nel Mondo, 1939-1942

1939-1942

In sole tre settimane, dal 1° settembre 1939, la Polonia viene sconfitta e spartita tra Germania e Urss, allora neutrale. La guerra inizia come un conflitto puramente europeo, a occidente, interessando solo la Germania contro Francia e Gran Bretagna.
Nella primavera del 1940, con estrema facilità, la Germania invade e occupa Norvegia, Danimarca, Olanda, Belgio e Francia. Tutti questi paesi vengono occupati dai tedeschi, ad eccezione della Francia che viene divisa in una zona occupata direttamente e in uno stato fantoccio (la cosiddetta "Repubblica di Vichy") amministrato da francesi accondiscendenti.
Contro la Germania rimane solo la Gran Bretagna, sotto la guida di Winston Churchill, a capo di una coalizione di forze nazionali che rifiuta qualsiasi compromesso con Hitler.
Credendo che la guerra sia prossima alla conclusione, il 10 giugno 1940 entra in guerra anche l’Italia, fino ad allora fuori dal conflitto, attaccando in Francia, Africa e Grecia.
Soggetta a continui attacchi aerei tedeschi sul proprio suolo, la Gran Bretagna cerca di aprire un nuovo fronte, estendendo la guerra ai Balcani, ma l’intera penisola (Grecia inclusa, dove si era impantanata l’Italia) viene conquistata dalla Germania.
La Germania interviene in aiuto dell’Italia anche in Africa Settentrionale e in Medio Oriente, a difesa del suo impero, contro le posizioni britanniche.
Il 22 giugno 1941, con l’invasione tedesca dell’Urss, è una data decisiva per il prosieguo della guerra, perché Hitler, confidando invano di vincere in soli tre mesi (in effetti ai primi di ottobre i tedeschi sono alle porte di Mosca), finisce per impegnare la Germania in una logorante guerra di posizione che non è in grado, a lungo termine, di sostenere.
Un’altra data fondamentale è il 7 dicembre 1941, con l’attacco giapponese contro la flotta statunitense distrutta a Pearl Harbor. Il Giappone si affianca a Italia e Germania nel conflitto, mentre gli Stati Uniti (che, fino ad allora, avevano solo concesso ampi prestiti alla Gran Bretagna) entrano in guerra accanto a quest’ultima e all’Urss (ora anch’essa, dopo l’attacco a tradimento dei tedeschi, entrata nelle file degli Alleati). La guerra, da europea, è ormai divenuta mondiale.
Il 20 gennaio 1942, con la conferenza di Wannsee, i nazisti definiscono le direttive per la “soluzione finale” (il loro totale annientamento) della questione ebraica.
Nel frattempo, in pochi mesi, il Giappone invade e occupa tutto il Sudest asiatico, continentale e insulare, minacciando anche India e Australia. A metà del 1942, le potenze dell’Asse toccano l’apice dei loro successi.

Dalla metà del 1942, però, le sorti della guerra iniziano a pendere sempre più decisamente verso gli Alleati.
In giugno, la battaglia aereo-navale delle Midway, vinta dagli Usa sul Giappone, muta definitivamente a favore dei primi l’equilibrio strategico sul Pacifico.
Il 4 novembre, con la battaglia di El Alamein, le truppe italiane e tedesche vengono definitivamente sconfitte in Nordafrica, arroccandosi fino al maggio dell’anno successivo in Tunisia.

 

La Seconda Guerra Mondiale - Nel Mondo, 1943-1945

1943-1945

Nel febbraio 1943, dopo aver cinto inutilmente d’assedio la città russa di Stalingrado per 7 mesi, le truppe tedesche vengono a loro volta bloccate, circondate e costrette alla resa. Nella stessa primavera, dal fronte russo dove era affiancata a quella tedesca, viene rimpatriata anche l’armata italiana. Da qui inizia il contrattacco sovietico.
Tra Usa, Urss e Gran Bretagna iniziano una serie di conferenze (a Teheran sul finire del 1943, a Mosca nell’autunno 1944, a Yalta all’inizio del 1945 e a Potsdam nell’estate 1945) allo scopo di fissare i termini da imporre agli sconfitti (accordandosi sulla "resa incondizionata") e le loro reciproche relazioni nel dopoguerra (incontrando molte più difficoltà).
Il 10 luglio 1943, per la prima volta, gli anglo-americani sbarcano sulle coste europee, in Sicilia, conquistando l’intera isola in un mese di combattimenti. Nel frattempo, il 25 luglio, viene destituito Mussolini e l’8 settembre l’Italia muta schieramento, firma un armistizio e resta divisa in due: a sud il governo del Re, schierato con gli Alleati, e al centro-nord, occupato dai tedeschi, la Repubblica Sociale costituita dallo stesso Mussolini, ma controllata sostanzialmente dalla Germania.
Il 6 giugno 1944 (due giorni dopo la liberazione di Roma), gli anglo-americani aprono una seconda breccia nella "fortezza Europa" con lo sbarco di un milione e mezzo di soldati in Normandia. Nello stesso mese, nel Pacifico, gli Usa attaccano vittoriosamente l’isola di Saipan, nelle Marianne: un evento che i giapponesi vivono come "una pugnalata diretta al cuore dell’impero", tanto che i difensori dell’isola si suicidano in massa per riscattarsi dalla sconfitta.
Mentre in Europa l’avanzata anglo-americana sui due fronti francese e italiano va a rilento, nonostante un terzo sbarco in Costa Azzurra (15 agosto 1944), l’offensiva sovietica sul fronte orientale è inarrestabile, liberando, dall’estate del 1943 fino all’autunno 1944, Ucraina, Crimea, Finlandia e tutta la regione danubiana e balcanica (esclusa la Jugoslavia, che insorge autonomamente e vittoriosamente).
I soldati sovietici, il 27 gennaio 1945, entrano nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, scoprendo e svelando al mondo l’olocausto nazista.
Per minare il morale della popolazione, le città tedesche e giapponesi vengono martoriate da spaventosi bombardamenti (solo in quello di Dresda, il 13-14 febbraio, si contano più di 100mila morti; in Giappone, tra marzo e giugno, le bombe incendiarie provocano quasi 400mila morti).
In Italia, agli inizi di aprile, gli Alleati sfondano il fronte appenninico in una battaglia che si conclude con la vittoriosa insurrezione partigiana nelle principali città del nord (25-26 aprile) e la capitolazione di tutte le forze tedesche presenti nel paese (2 maggio).
L’Armata Rossa sovietica, inarrestabile, dopo l’ingresso in Polonia, Ungheria e Austria, arriva il 19 aprile alle porte di Berlino, mentre le truppe alleate dilagano ormai senza ostacoli verso la Germania centrale.
Il 28 aprile muore Benito Mussolini, fucilato da un gruppo partigiano che lo cattura mentre tenta di fuggire in Svizzera. Due giorni dopo, il 30 aprile, Adolf Hitler si suicida nel suo bunker a Berlino assediata dai sovietici.
Il 7 maggio 1945 la Germania si arrende "senza condizioni" su tutti i fronti di guerra. L’indomani, per la prima volta dopo anni, le armi tacciono in tutta Europa.
Tre mesi dopo, il 6 e 9 agosto 1945, gli Stati Uniti gettano sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki le prime due bombe atomiche della storia, per vincere la, fino ad allora irriducibile, resistenza del Giappone. Solo dopo quell’ennesima ecatombe (che, solo a Hiroshima, causò oltre 242mila vittime), il 2 settembre 1945 anch’esso si arrende senza condizioni.
La seconda guerra mondiale è definitivamente conclusa.

 

Note bibliografiche:
AA. VV., Il nuovo atlante storico Garzanti, Garzanti, Milano, 1990;
AA. VV., L'età dei totalitarismi e la seconda guerra mondiale, Biblioteca di Repubblica, Milano, 2004;
HOBSBAWM Eric J., Il secolo breve 1914/1991, Edizione Bur, Milano, 2000.