La Città Invisibile - L'Antefatto della Seconda Guerra Mondiale
La Seconda Guerra Mondiale - L'Antefatto della Guerra

In Europa, negli anni seguenti alla prima guerra mondiale, una serie di condizioni portano all’affermazione di regimi totalitari, prima in Italia nel 1922 e poi in Germania nel 1933, ovvero:
un vecchio stato in cui i meccanismi non erano più in grado di funzionare;
una massa di cittadini disorientati, disillusi e scontenti che non sapevano più a quale autorità obbedire;
forti movimenti socialisti che minacciavano o che sembravano minacciare la rivoluzione sociale, ma che non erano effettivamente in condizione di attuarla;
un’ondata di risentimento nazionalistico contro i trattati di pace del 1918-20.

Le vecchie élite dirigenti senza più risorse scelgono di affidarsi a movimenti di estrema destra, coinvolgendoli in maniera costituzionale nei partiti al governo: forze potenti e ben organizzate, anche a carattere militare e paramilitare, che, una volta al potere, rifiutano l’accettazione delle regole del vecchio gioco politico, eliminano ogni rivale e assumono il pieno controllo dello stato, portando alla dittatura incontrollata di un capo supremo populista.

In Italia, il 28 ottobre 1922, il re Vittorio Emanuele III, dopo la marcia fascista su Roma, nomina Benito Mussolini nuovo capo del governo, incarico che deterrà fino al 25 luglio 1943.
In pochi anni, entro il 1928, viene instaurato un regime totalitario che sopprime i precedenti diritti liberali (la libertà di voto e l’assemblea parlamentare, le libertà di parola, di stampa e quelle di associazione politica e sindacale), promuovendo, all’interno, i valori di ordine, disciplina e onore di patria e, all’esterno, una politica aggressiva verso gli altri stati in ragione della superiorità della propria storia, nazione, razza.
Negli anni successivi, anche come effetto della crisi economica mondiale del 1929, si diffondono ovunque dittature reazionarie sul modello italiano: su 65 stati esistenti, le democrazie elettive passano dalle 35 del 1920 alle 17 del 1938, poi 12 nel 1944.
La fascistizzazione di Stato, economia e società avviene anche in Giappone, a cavallo tra gli anni anni Venti e Trenta, e soprattutto in Germania, dove nel 1933 sale al potere il nazista Adolf Hitler.
Germania, Giappone e Italia si legano l’una all’altra, prima politicamente poi militarmente, con il Patto dell’Asse, tra il 1936 e il 1937 (e definitivamente nel 1940). La guerra contro gli stati democratici è ormai solo questione di tempo.

Nel 1931
Il Giappone invade la Manciuria.

Nel 1935
L’Italia invade l’Etiopia.
In entrambi i casi, la Società delle Nazioni fallisce nel bloccare le iniziative militari di Giappone e Italia, rivelando l’inefficacia delle sanzioni adottate.

Nel 1936
Denuncia unilaterale da parte della Germania del Trattato di Versailles del 1919 e rimilitarizzazione della Renania.
Francia e Gran Bretagna non si oppongono e implicitamente accettano la ricostituzione delle forze armate tedesche.

Tra il 1936 e il 1939
Italia e Germania intervengono militarmente nella guerra civile spagnola al fianco della fazione reazionaria di Francisco Franco, che risulterà poi vincitrice.
Francia e Gran Bretagna rifiutano di intervenire in Spagna in aiuto del legittimo governo repubblicano, democraticamente eletto.

Nel 1938
La Germania invade e annette prima l’Austria, poi anche la regione dei Sudeti appartenente alla Cecoslovacchia.
In entrambi i casi, nessuna reazione da parte di Francia e Gran Bretagna che, anzi, con il Patto di Monaco ratificano l’accaduto nella speranza che plachi Hitler.

Nel 1939
La Germania occupa il resto della Cecoslovacchia, mentre l’Italia invade e annette l’Albania.
Dopo aver inutilmente cercato di accordarsi con Francia e Gran Bretagna per contrastare la politica espansionistica di Hitler, l’Urss stringe un patto di non aggressione con la Germania (il cosiddetto "patto scellerato") in caso di invasione tedesca della Polonia.
Il 1° settembre la Germania invade la Polonia.
Quello stesso giorno Francia e Gran Bretagna intervengono a difesa della Polonia e dichiarano guerra alla Germania.

 

Note bibliografiche:
HOBSBAWM Eric J., Il secolo breve 1914/1991, Edizione Bur, Milano, 2000.